wtorek, 6 października 2015

Fermarsi alle apparenze

Mio marito ha un aspetto non proprio rassicurante. Tra capelli rasati, pizzo diabolico, altezza, peso e vocione incuterebbe timore a chiunque. In realtà è una pasta d'uomo, a meno che non si tratti di difendere le persone che ama, in qual caso diventa peggio di Terminator. Però riesce a commuoversi davanti a un film, rivedendo la scena di Pertini alla finale dei Mondiali dell'82, si è fatto scendere la lacrimuccia spesso anche ascoltando l'Inno di Mameli.

Il Gormitone sembra sfacciato e strafottente. In realtà è un bambino di un'insicurezza e di una sensibilità paurose e a tratti preoccupanti. Sta male per le liti con gli amici, versa ettolitri di lacrime ogni volta che si sente preso in giro o messo da parte. Non riesce proprio a far sua la pratica del "vincere di cortesia". E' terrorizzato dai cambiamenti e dalle novità, si è angosciato per tutta l'estate pensando che a settembre avrebbe dovuto cominciare a studiare francese ed è già in ansia per le medie. E' vero che nasconde bene queste sue caratteristiche dietro una loquacità impressionante e la tendenza a voler sempre e comunque l'ultima parola ma la sua vera natura è un'altra. E pur crescendo in altezza e in età più che i ragionamenti e le rassicurazioni la miglior cura rimangono sempre delle buone mezz'ore di coccole.

Il Gormitino ha l'apparenza di un fanciullino etereo e angelico. L'apparenza. In realtà è assolutamente determinato e caparbio. Vedendolo sembra si debba rompere da un momento all'altro ma una più attenta osservazione rivela il guizzo demoniaco negli occhi che la dice lunga sulla sua reale natura. Direi che caratterialmente somiglia Montmorency, il pestifero Fox Terrier di "Tre uomini in barca". Però è un ottimo attore e riesce a infinocchiare il mondo a colpi di sbattimenti di palpebre e "ti voglio bene" accuratamente calibrati. Ovvio poi che quando gira per casa cantando a squarciagola "L'inno del corpo sciolto" o irrompe in cucina annunciando che "Papà si è messo la cravatta con le tette!" visto che il genitore convinto di essere elegantissimo ha indossato quella con Jessica Rabbit stampata sopra non ci si può esimere dal rendersi conto che ti sta prendendo per i fondelli.

Io sono una perticona alta, vistosa e ingombrante, maldestra come un elefante in una cristalleria e logorroica da dar noia. Ho la voce squillante, i gesti ampi e la risata non proprio elegante. Ci metto un secondo a mandare a stendere chi me li fa girare ma ancora meno a chiedere scusa se mi rendo conto che ho sbagliato. Però so essere una buona ascoltatrice. Non do consigli se non specificatamente richiesti e anche in questo caso non uso mai l'imperativo "devi" ma sempre il condizionale, se fossi in te farei, penserei, direi... Se non mi si richiedono consigli o pareri sono sempre comunque dotata di scorte di fazzolettini per asciugare lacrime inopportune o, in alternativa, di battute per alleggerire l'aria e chiamare un sorriso. Sono un'arma di distrazione di massa. Non lo sembro ma sono affidabile e quello che mi viene raccontato rimane per me. Non ne parlo nemmeno con mio marito.

E' per questo che ci rimango di merda quando un'amica che reputo intelligente e sensibile si ferma alle apparenze e vengo a sapere da altri che le sono accaduti fatti importanti dei quali non ha ritenuto opportuno farmi partecipe.

Sì, sono grande e grossa. Ma pure un po' scema.

p.s. A volte però le apparenze vengono confermate e Lombroso non aveva tutti i torti sullo stabilire il carattere e le tendenze dalla fisionomia. Le facce da stronze appartengono a delle stronze effettive. Ma questa è un'altra storia.

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